La Storia

Il Comune di Flumeri sorge su una bellissima collina, conta circa 3000 abitanti, anagraficamente residenti, che sono equamente distribuiti nel centro e nelle campagne. Alcuni fanno derivare il nome del paese da “ flumentis” o “frigibus” per la produzione di grano o da “fluminibus” poiché il territorio è circondato da due fiumi: l’Ufita e la Fiumarella; altri ancora dalla nobile famiglia normanna dei Forma da cui poi Frumari o Fromari. A causa dei frequenti terremoti che si sono susseguiti nel corso del tempo non rimane nessuna testimonianza del castello e del convento, a noi però è pervenuto una tavola di marmo su cui gli allievi di Michelangelo scolpirono l’Ecce Homo e una campanella usata per indicare le ore. L’economia locale è legata alla presenza in valle Ufita, in territorio di Flumeri, di diversi insediamenti industriali. Un pregio che Flumeri può vantare è il riconoscimento di città dell’olio per la quantità e, soprattutto, per la qualità del prodotto, con ripercussioni positive sull’economia locale. Di recente sono sorte aziende agrituristiche ben gestite che richiamano un numero consistente di turisti per la produzione di prodotti locali. Radicato nella popolazione è l’attaccamento ad alcune tradizioni, come la costruzione del “Giglio”, obelisco di paglia alto circa 28 metri, eretto in occasione della festività di S. Rocco protettore di Flumeri. Sono presenti interessanti reperti archeologici rinvenuti in località Fioccaglie. Non molto distante, in località Doganelle, si può ammirare un antico maniero aragonese risalente al 1479, che all’origine ebbe funzione di residenza di caccia dei regnanti partenopei. Successivamente fu utilizzato come “dogana”, luogo di sosta negli itinerari di transumanza dalla Campania verso la Puglia. Attualmente, il complesso restaurato nel suo valore artistico, storico e architettonico, è sede di importanti manifestazioni culturali ed eno-gastronomiche.